Griglie e bocchette per Sistemi SEFC a norma UNI 9494-2:2017

È ormai cognito che tutti i componenti di un Sistema di controllo del fumo e del calore (SEFC) devono avere un comportamento dichiarato alle temperature di esercizio e che, molti di loro, hanno l’obbligo di essere provvisti di marcatura CE.

Apporre tale marcatura è possibile unicamente per quei componenti che hanno recepito la relativa norma armonizzata di prodotto (famiglia delle UNI 12101), come ad esempio la UNI EN 12101-7 per le condotte, la UNI EN 12101-8 per le serrande, la UNI EN 12101-3 per i ventilatori, e così via.

Ma la situazione per i punti di aspirazione dei fumi non è delle migliori e la scelta di questi componenti si può rivelare spesso sbagliata.

Vediamo in questo articolo alcune caratteristiche che i componenti devono avere al fine di ridurre il rischio di errore.

Punti di aspirazione fumi senza norma di prodotto

Ad oggi, i punti di aspirazione dei fumi, e nella fattispecie griglie e bocchette, risultano dei componenti critici visto che non solo sono i primi ad essere coinvolti nell’estrazione dei fumi caldi in caso di incendio, ma non possiedono ancora una specifica norma di prodotto e quindi non si hanno riferimenti a prove e norme di test riguardanti le loro caratteristiche comportamentali.

Quali sono quindi i parametri di riferimento per la scelta di griglie e bocchette per sistemi SEFFC?

Per quanto riguarda il nostro Paese, l’unico riferimento normativo è dato dalla UNI 9494-2:2017  (di recente revisione) dove, al paragrafo 6.10.4, specifica che:

Nel caso di impiego di elementi terminali come griglie e diffusori, il materiale utilizzato ed il sistema di fissaggio/installazione deve garantire la resistenza alle temperature locali dei fumi previste …[]. In particolar modo è da porre particolare attenzione alla presenza di eventuali componenti in materiale non metallico[].

Le prescrizioni richieste sono quindi chiare:

  1. sono da evitare griglie e bocchette che presentino componenti in PVC o nylon
  2. occorre essere certi che resista alle sollecitazioni termiche dell’incendio

Questo per evitare pericolosi cedimenti o distaccamenti di parti che possano compromettere il funzionamento della singola apertura o peggio compromettere il funzionamento del ventilatore (estrattore SEFFC) o di eventuali serrande di controllo fumo poste lungo la distribuzione dell’impianto.

Come rispettare la prescrizione normativa e conoscere il comportamento al fuoco del componente?

Mentre per la prima risulta piuttosto facile rispondere selezionando componenti metallici ed evitando quelli dichiarati con parti in PVC, ecc. per la seconda le cose sono un po’ più complesse.

Il dichiarante (spesso il fornitore del prodotto o l’installatore del sistema) dichiara una resistenza alle alte temperature basandosi esclusivamente sulle materie prime di cui è composta la griglia o la bocchetta (la dichiarazione sarà allegata al modello PIN.2.4 DICH-IMP che verrà rilasciato a fine impianto).

Test di laboratorio per griglie e bocchette

L’unica garanzia certa della resistenza al fuoco si ha realizzando un test al fuoco, e se pur non esista la sua specifica norma di prova, alcuni fornitori effettuano prove dei punti di aspirazione in concomitanza ad altri componenti (ad esempio condotte e serrande principalmente) affinché il prodotto venga sottoposto alla stessa curva d’incendio, così da avere un’evidenza della resistenza alle alte temperature.

I punti di aspirazione della linea SEDuct® ad esempio, hanno subìto stress sia termici che fluidodinamici per avere una dichiarazione coperta da un rapporto di prova ed essere certi che siano idonei ad essere installati su sistemi di evacuazione del fumo e del calore.

I risultati dei test al fuoco realizzati per tali prodotti hanno messo in evidenza che:

La sola realizzazione in metallo non è sufficiente a garantire la resistenza alle alte temperature.

Numerosi test effettuati su griglie realizzate in alluminio reperite nel mercato, nonostante siano realizzate di solo materiale metallico, si sono rivelate fallaci collassando ben prima del raggiungimento della temperatura massima dei 600°C e rilasciando parti solide di medie dimensioni che avrebbero compromesso la funzionalità dell’impianto in casi di un incendio reale.

Risulta evidente come sia necessario selezionare griglie e bocchette testate e dichiarate idonee e rispondenti alla normativa da parte del fornitore il quale, approcciandosi in modo serio sul mercato, avrà utilizzato particolari accortezze costruttive al fine di superare efficacemente la prova al fuoco, garantendo la loro integrità ed efficienza ben oltre le due ore ad una temperatura di 600°C.

Concludendo, è chiaro che l’individuazione e la prescrizione dei giusti componenti anche per i punti di aspirazione fumi SEFFC rientra tra le scelte fondamentali per il corretto dimensionamento di un sistema di controllo fumo, e che tale scelta deve ricadere su prodotti adeguatamente studiati nonostante l’assenza di una norma specifica di prodotto, che diano la garanzia di un Sistema realizzato a regola d’arte secondo tutti i criteri normativi vigenti. 

Guida pratica alla progettazione secondo UNI 9494-2:2017

Una guida di ausilio per il dimensionamento di sistemi di evacuazione forzata di fumo e calore (SEFFC) secondo UNI 9494-2:2017.

Disclaimer

Le informazioni presentate in questo blog potrebbero non essere aggiornate in base alle normative attuali, per loro natura mutevoli. Si consiglia vivamente di verificare l'attualità delle informazioni presso fonti ufficiali prima di prendere decisioni basate su quanto riportato qui.

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