DM 18 ottobre 2019: le novità del Codice di Prevenzione Incendi

E’ stato pubblicata in Gazzetta ufficiale, e dunque vigente, la revisione della Regola Tecnica Orizzontale (RTO) meglio nota c ome Codice di prevenzione incendi e precedentemente identificata dal DM 03/08/2015 – “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’articolo 16 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139″. Il nuovo Codice è denominato D.M. 18/10/2019 e, dopo quasi 5 anni di applicazione sul territorio nazionale, sono state apportate modifiche ed introdotte delle novità. Quali sono? Quali sono le novità introdotte?

La struttura principale della RTO rimane invariata, sempre basata su un approccio prestazionale, con la determinazione dei profili di rischio, dei livelli di prestazione e delle soluzioni conformi o alternative.

Le novità sono però nella forma, dato che vengono introdotti nuovi approcci progettuali, nuove soluzioni in linea con l’evoluzione tecnica, dando ai professionisti maggiore libertà e responsabilità.

Capitolo G.1 Termini, definizioni e simboli grafici

Le novità iniziano sin dalla terminologia, dato che vengono aggiornate molte definizioni tra cui quelle di protezione attiva e passiva e viene introdotto ad esempio il concetto di “Profilo di rischio di riferimento”.

Viene anche introdotta la definizione di SVOF (Sistemi di Ventilazione Orizzontale Forzata del fumo e del calore) che sarà adeguatamente approfondita più avanti in questo articolo.

Capitolo G.2 Progettazione per la sicurezza antincendio

Il capitolo G.2 che descrive la progettazione rimane pressoché fedele alla precedente versione.

Da evidenziare particolarmente il paragrafo G.2.10.1 riportante le “Prescrizioni comuni”, che raccoglie tutte le indicazioni per la progettazione degli impianti.

Fra le altre cose, vengono definiti in maniera chiara i compiti di ogni figura professionale, dal Tecnico abilitato la cui firma sarà apposta su progetti elaborati secondo norme europee o nazionali, fino al Professionista antincendio che assume ruolo fondamentale nel caso di utilizzo di normative internazionali o prodotti e tecnologie di tipo innovativo.

Capitolo G.3 Determinazione dei profili di rischio delle attività

La procedura per la determinazione dei profili di rischio rimane invariata, ma il capitolo è strutturato in maniera più chiara ed approfondita.

Vengono introdotti nuovi strumenti per il professionista, come le curve RHR (Rate of Heat Release) e le tabelle necessarie alla definizione dei parametri risultano più dettagliate ed esaustive.

Capitoli S Strategia antincendio

L’elenco delle strategie antincendio da adottare è rimasto il medesimo ma, elencando tutte le novità introdotte per ogni singolo capitolo si andrebbe oltre l’obiettivo di questo articolo e di questo blog.

Ci concentreremo pertanto solamente sul nostro campo di interesse, il capitolo S.8 Controllo di fumi e calore.

Quali sono le 3 novità introdotte nel capitolo S.8 Controllo di fumi e calore?

Ecco le tre principali novità introdotte nel capitolo S.8:

1 Sono stati modificati ed aggiornati i criteri di attribuzione sia per il livello di prestazione I, per le attività a basso carico di incendio, sia per il livello di prestazione II.

2 Sono state esplicitate le soluzioni alternative per tutti i livelli di prestazione, riportando in una tabella le modalità generalmente accettate per la loro progettazione.

3 L’ultima, e più importante novità, è data dall’introduzione tra le misure antincendio dei sistemi di ventilazione forzata di tipo orizzontale, definiti SVOF.

Quindi le misure antincendio attuabili con la revisione della RTO diventano tre:

1) Aperture di smaltimento di fumo e calore d’emergenza

per allontanare i prodotti della combustione durante le operazioni di estinzione dell’incendio da parte delle squadre di soccorso.

2) Sistemi di ventilazione orizzontale forzata del fumo e del calore (SVOF)

per lo smaltimento dei prodotti della combustione con lo scopo di rendere disponibile alle squadre di soccorso un punto di accesso libero dal fumo e dal calore sino ad un punto prossimo al focolaio d’incendio.

3) Sistemi per l’evacuazione di fumo e calore (SEFC)

per l’evacuazione controllata dei prodotti della combustione durante tutte le fasi dell’incendio.

Lo smaltimento orizzontale forzato viene considerata una soluzione conforme al livello di prestazione II, la cui installazione può essere fatta in luogo delle aperture di smaltimento di fumo e calore d’emergenza. Tale soluzione viene presa a riferimento per le attività complesse dove risulti necessario garantire la sicurezza delle squadre di soccorso creando una via di accesso libera da fumi e calore sino alla posizione dell’incendio.

Cosa sono gli SVOF ed il controllo orizzontale del fumo?

Il controllo orizzontale del fumo è un tipo di gestione nella quale si spingono i gas in una direzione voluta per mezzo di sistemi che utilizzano ventilatori Jet-fan al fine di allontanarli e successivamente smaltirli all’esterno.

Abbiamo già affrontato nel dettaglio questo argomento in un precedente articolo di blog Gestione Orizzontale del Fumo nelle Autorimesse nel Video Tutorial sul controllo orizzontale.

La nuova RTO definendo la soluzione SVOF conforme al livello di prestazione II ne definisce gli obiettivi di sicurezza e i requisiti da soddisfare:

OBIETTIVI

  1. fornire condizioni tenibili per le squadre di soccorso da un punto di accesso sino alla posizione dell’incendio;
  2. proteggere le vie di esodo, ad esclusione di quelle nel compartimento di primo innesco;
  3. agevolare lo smaltimento di fumo e calore dall’attività dopo l’incendio e ripristinare rapidamente le condizioni di sicurezza.

REQUISITI

  1. l’attivazione dello SVOF deve essere effettuata solo dopo l’evacuazione degli occupanti dal compartimento di primo innesco;
  2. in caso di presenza di sistemi automatici di inibizione, controllo o estinzione dell’incendio (es. sprinkler, …) deve essere garantita la compatibilità di funzionamento con lo SVOF utilizzato;
  3. in presenza di IRAI devono essere previste funzioni di comunicazione e controllo dello stato dello SVOF.

Soluzioni alternative

Per quanto concerne le soluzioni alternative viene riportata una utile tabella con le modalità generalmente accettate per la progettazione:

Oggetto della soluzioneModalità progettuale
Aperture di smaltimento di fumo e calore d’emergenzaE’ possibile dimostrare, anche con metodi semplificati, che i soccorritori possano smaltire fumo e calore dell’incendio grazie ad un impianto di smaltimento meccanico.
Possono essere impiegati i metodi di progettazione descritti nell’Appendice H “Requisiti del sistemi meccanici per lo smaltimento del fumo e calore di emergenza” della norma UNI 9494-2 rev. 2017.
Distribuzione uniforme delle aperture di smaltimentoE’ occorrente garantire l’accessibilità protetta per i soccorritori a tutti i piani dell’attività e la disponibilità in prossimità di attrezzature e dispositivi di protezione antincendio, oppure si dimostri il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza per i soccorritori impiegando i metodi di cui al capitolo M.3.
Caratteristiche degli SVOFIn assenza di norme, TS o TR adottati dall’ente nazionale di normazione, possono essere utilizzati i principi di progettazione e le modalità di installazione e gestione contenute in prCEN/TS 12101-11.
Tutti i casiSi dimostri il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza per gli occupanti ed i soccorritori impiegando i metodi di cui al capitolo M.3.

Questa tabella introduce importanti indicazioni per i professionisti che vogliono ricorrere a soluzioni alternative per quanto concerne il controllo del fumo e del calore, infatti

  • in alcuni casi vengono esplicitamente indicate normative di riferimento da impiegare
  • in altri viene indicato come principale criterio di scelta la dimostrazione del raggiungimento degli obiettivi di sicurezza per i soccorritori con riferimento al capitolo M.3 “Salvaguardia della vita con la progettazione prestazionale“.

Nello specifico, per quanto concerne lo smaltimento, si fa riferimento alle appendici H delle norme UNI 9494-1 per la aperture naturali e UNI 9494-2 per i sistemi forzati, mentre per i sistemi SVOF di nuova introduzione viene indicato come ausilio alla progettazione, installazione e gestione il progetto di norma prCEN/TS 12101-11.

Le norme della famiglia delle UNI 9494 vengono richiamate nel loro campo di applicazione anche nel paragrafo relativo i sistemi di evacuazione di fumo e calore dove viene specificato che, per considerare un SEFC una soluzione conforme esso deve essere progettato, installato e gestito secondo tali norme.

Campo di applicazione diretto

Una nota nel testo è a nostro avviso estremamente rilevante dato che specifica che tali soluzioni conformi sono praticabili solo nel campo di applicazione diretto, altrimenti al di fuori occorre ricorrere ad una soluzione alternativa.

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Disclaimer

Le informazioni presentate in questo blog potrebbero non essere aggiornate in base alle normative attuali, per loro natura mutevoli. Si consiglia vivamente di verificare l'attualità delle informazioni presso fonti ufficiali prima di prendere decisioni basate su quanto riportato qui.

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